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Conversazione 08/10/2011

Conversazioni 2011/2012

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8 ottobre 2011

"GESÙ LIBERA E REALIZZA LA FAMIGLIA
COME I 7 SACRAMENTI TRASFIGURANO LA VITA A CASA NOSTRA?"


I sette sacramenti: La storia della salvezza abbraccia la storia della nostra famiglia.

"Centralità dell'"autopredicazione"


Famiglia e Chiesa sono i due capolavori della beta e grande Trinità attraverso le quali vuole rendere ogni persona umana partecipe della vita intera delle sue tre persone molto amabili. Questo progetto è rivelato dalla Scrittura in questi due passi: "27 Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò."(1) E un po' più avanti: ""Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. 19 Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, 20 insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo".(2)
La famiglia è il luogo naturale dove ogni persona umana viene concepita, formata, plasmata a tutti livelli della sua personalità. Le sue dimensioni varie, corporee, psicologiche, spirituali, relazionali si sviluppano prima di tutto nella e grazie alla propria famiglia per rendere in grado ogni persona di godere e realizzare del proprio essere a immagine di Dio, vale a dire della propria dignità, bontà, verità, bellezza, unicità, libertà e realizzabilità.
Dio però non crea l'uomo semplicemente per la realizzazione umana di se stesso e della comunione familiare, civile, politica, nazionale, culturale, planetaria ma come si esprime Gesù risorto nel Vangelo di Matteo per immergere tutti i popoli nella persona del Padre immenso, del Figlio vicino e della Spirito Santo onnipresente. Perciò come Dio vuole creare ogni essere umano grazie alla collaborazione della coppia-famiglia così desidera ardentemente immergere ogni persona nella sua vita trinitaria, ricca e calda, grazie alla collaborazione della sua Chiesa.
Questa immersione come esplicita Gesù avviene attraverso un modo particolare: il battesimo, vale a dire attraverso un rito che nella Chiesa prende il nome di sacramento da "mistero" e che si svolge in quella celebrazione che si chiama liturgia. La Buonissima e Potentissima Trinità è in grado di tuffare persone umane di ogni razza umana nella propria vita attraverso la celebrazione liturgica dei sacramenti come è in grado di creare prima le stesse persone umane grazie all'unione sessuali dei due coniugi.
Essendo vita familiare e vita liturgica sacramentale di una tale importanza per la realizzazione di ogni persona umana - nella prima si comincia ad esistere umanamente nella seconda si viene reso partecipe della stessa vita divina - potrebbe essere di particolare interesse vedere come questi due tipi di vita si illuminano e arricchiscono reciprocamente. L'alleanza vita familiare-vita sacramentale promette di favorire lo sviluppo più genuino della persona trattando l'una l'origine e la realizzazione umana della persona umana e l'altra l'origine e realizzazione divina della stessa persona umana.
Desidero partire - a modo di introduzione - da un aspetto particolarmente centrale per la felice realizzazione di una persona sulla cui formazione influisce moltissimo l'esperienza familiare e che poi determina molto il modo di celebrare e di valutare la vita liturgica ecclesiale: il modo di percepirsi, il senso di sé, l'immaginario di sé , la memoria-intelligenza-amore di se stessi, in breve la relazione effettiva e quotidiana che ognuno ha con se stesso a livello corporeo, psichico, spirituale.
Un coniuge che da piccolo non ha mai ricevuto complimenti da su o padre o da sua madre riguardo la bellezza del suo corpo, l'amabilità della sua persona attraverso apprezzamenti e carezze fa fatica a percepirsi donna amabile, il proprio corpo degno d'amore per se stesso e si metterà a ridere quando il coniuge gli dice che è bellissima/o e che lui si sente onorato/a di riceverla/lo in dono nell'intimità e nella quotidianità.
Prevale in lui la fiducia nella "matrice familiare" o "identità familiare" o "mito familiare"
(3) che escludeva la valorizzazione verbale ed affettuosa dell'essere della persona privilegiando più l'approvazione del rendimento scolastico o del comportamento morale. Il marito continua a ripetersi la sua interpretazione del trattamento genitoriale dicendosi non hai un corpo bello del quale hai il diritto di gioire. Non conferisce ai baci, alle carezze e alle parole dolci coniugali l'autorevolezza di poter cambiare il giudizio sulla sua corporeità, sulla propria persona.
La stessa persona avrà difficoltà di riconoscere autorevolezza al linguaggio liturgico sacramentale nel quale Cristo manifesta attraverso parole e gesti d'amore l'amore verso la stessa persona. Credendo più al linguaggio genitoriale come fonte della interpretazione e della percezione di se stessa non farà cambiare il senso di se grazie al corpo glorioso di Gesù che ogni domenica viene ad abitare in tutto il suo corpo, in tuta la sua persona e vita.
Gesù dice a lei: "Ti amo da morire e da risorgere tanto da abitarti." Lei dice a se stessa: "Non mi amo per questo o quell'altro motivo o anche solo per una vaga percezione che non ci si deve amare". Sia l'azione del marito sia l'azione di Gesù viene fermato all'esterno della propria persona e non viene promossa a prima luce alla quale interpretarmi, giudicarmi positivamente e gioire di me.
L'insuccesso coniugale e liturgico nella vita di molte persone dipende da questa fedeltà spesso inconsapevole ma ostinata a un'idea di se che non permette cambiamenti. In questo contesto diventa liberante la presa di coscienza che l'idea che ho di me non è né obbligatoria né assoluta ma frutto di una mia interpretazione infantile, adolescenziale o giovanile dell'ambiente familiare, scolastico o sociale che mi porto dentro senza averlo aggiornato alle mie reali situazioni di vita.
In questo contesto rifulge la genialità e centralità dell'invito di Gesù: " Se non diventate come i bambini non potete entrare nel Regno dei Cieli." Tradotto se non rivedete la vostra percezione di voi stessi alla luce della vita familiare e ecclesiale voi vi autoescludete dalla vita felice della Beata e amabile Trinità. In concreto significa prendersi cura consapevolmente della propria relazione con se stessi e smettere di subirla come un fatto compiuto e non modificabile. La libertà umana nasce e si sviluppa proprio a questo livello dell'intelligenza crescente di se stessi e del continuo arricchimento della percezione di noi stessi.
In pratica vuol dire che io comincio a prendere sul serio i baci del marito e mi dico: "Sei bella e degna di essere amata da me stessa." Come dopo aver ricevuto Gesù glorioso e crocifisso nella santa comunione mi dico "Imito il modo con il quale mi tratta Cristo e perciò decido con tutte le mie forze di amarmi come mi ama lui come sua creatura preziosissima." Credo che sia lampante il paradosso seguente che afferma: "Gesù mi ama, io non mi amo."
Molti cristiani vivono in questa contraddizione interiore. Come la persona che non ama il suo corpo non amerà troppo fare l'amore con il proprio coniuge così la persona che non ama se stessa grazie all'agire eucaristico di Gesù non amerà molto partecipare alla celebrazione eucaristica. Ci va per dovere come che chi fa l'amore per accontentare il coniuge. Per essere ancora più chiaro ed esplicito: non ama se stessa nell'azione fare l'amore come non ama se stessa nel compiere l'azione liturgica celebrare l'eucaristia.
In questo senso è di centrale importanza l'autopredicazione, l'annuncio della verità nuziale, familiare e ecclesiale a me stesso. Dirmi alla luce della manifestazione d'amore da parte del coniuge, dei genitori, dei figli che ho la gioia, l'onore di essere me stesso significa rendere il mio valore oggettivo abitabile per me stesso assecondando il significato specifico dell'istituzione famiglia che manifesta il valore "persona umana" e offre le modalità della sua realizzazione se interpretate e attuate rettamente.
Dirmi alla luce dell'espereinza liturgica-sacramentale di essere e di sentirmi profondamente arricchito dalla mia immersione nella vita dolce, potente e grandiosa di ognuna delle Tre persone divine significa rendere l'oggettiva nobiltà e preziosità della mia condizione battesimale abitabile per me e ragione del mio essere, significato profondo della mia vita. Si tratta perciò di educarsi a un interpretazione liturgica, a un immaginario sacramentale, a un sentire ecclesiale di se stesso al quale corrisponde il desiderio e la gioia delle azioni sacramentali come esperienza più esplicita ed oggettiva del proprio essere immerso nella vita bella e ricca della Trinità beata.
Per tutto questo ci vuole … tempo.

Realizzarsi gradualmente: La dimensione storica della famiglia e della Chiesa

Il nipotino con grande piacere e profonda pace desidera ascoltare ed ascolta i racconti dell'infanzia da parte del nonno e della nonna. I nonni parlano di un altro mondo che il nipotino non conosce più. Si tratta di evento e azioni di 50 o 60 anni fa, ma il nipotino ne rimane affascinato, sì è passato, ma è il suo passato, è la sua storia, l'infanzia dei suoi nonni sono l'origine del nipotino. In essa si ritrova. Ne ama il racconto, una volta, due volte, tante volte. Il racconto delle sue origini che contempla nelle parole e nella mimica dei suoi nonni gli dà sicurezza, gioia e il gusto di vivere … adesso.
Se poi si chiede allo stesso nipotino che cosa vorrà fare da grande si illumina e dirà con grande certezza: "il trattorista". Domani forse "il medico" e tra un mese "il camionista". Al bambino piace parlare del suo futuro, è certo della sua realizzazione, non è preoccupato della ricerca di un posto di lavoro. "Da grande farò il meccanico." Il futuro è una certezza. Questa certezza del futuro è frutto della sicurezza attuale che gli offrono coloro che del suo futuro sono i garanti: i suoi genitori.
Il bambino ama abitare il passato, il presente e il futuro. Il bambino riesce a prendere dimora in questi tre dimensioni del tempo grazie alla mediazione dei suoi genitori, dei nonni o figure genitoriali … ne dipende la realizzazione della sua vita. Quanto il bambino cerca spontaneamente, il suo radicamento nel suo passato, presente e futuro svela una dimensione fondamentale per la realizzazione della vita di ogni persona.
Chi ci garantisce il poter prendere dimora in questi tre dimensioni del tempo? La famiglia. Nonni, genitori, figli corrispondo esattamente a passato, presente e futuro che però per il suo collegamento armonioso richiede la compresenza di tutti i tre!!! Come la persona si realizza in questa dimensione tridimensionale così dipende da queste rete trigenerazionale. Passato, presente e futuro, nonni, genitori e figli sono le dimensioni che stanno all'origine di ogni persona e ne tracciano la realizzazione.
Per questo motivo si considera la "temporalità" una delle "dimensioni chiave" sia per la realizzazione di una persona sia per la realizzazione di una famiglia. "Come sostiene Beavers (1982) le famiglie con un buon funzionamento sono in grado di collegare il presente al loro passato e progettare il loro futuro, mentre lo stile relazionale delle famiglie gravemente disfunzionali è caratterizzato sia dalla negazione del trascorrere del tempo e dei cambiamenti a esso connessi, sia dall'incapacità di prefigurare e programmare il proprio futuro in modo efficace."
(4)
Come la realizzazione della persona umana passa attraverso le varie fasi della sia vita familiare così Dio ha impostato la relazione con la sua famiglia "umanità" come una storia, caratterizzato da un inizio, da un progresso, preparato da promesse e realizzate poi in modo sovrabbondante ma in modo graduale fino a prospettare una vita totalmente felice senza fine.

Origine e significato dei sacramenti: eventi della salvezza Sacra Scrittura mistagogia

Quale è il ruolo dei sacramenti in questo graduale immergere dell'umanità nella stessa vita divina onnipresente ovunque agente e beatificante?
Gesù stesso fa capire come cogliere il modo con il quale lui rende l'umanità partecipe della sua vita nella Chiesa:" 40 Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41 Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: "Avete qui qualche cosa da mangiare?". 42 Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43 egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
44 Poi disse: "Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi". 45 Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: 46 "Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno 47 e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48 Di questo voi siete testimoni. 49 E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto".
(5)
Gesù risorto evidenziando la sua vera corporeità rivela che di lui scrivono tutti i libri dell'Antico Testamento, la legge, i profeti e i salmi. San Luca si affretta negli Atti degli apostoli a far vedere che gli apostoli una volta ricevuto lo Spirito Santo hanno cominciato a leggere la Scrittura nel modo nuovo in cui Gesù l'ha spiegato: "29 Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e la sua tomba è ancora oggi fra noi. 30 Poiché però era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, 31 previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne vide corruzione."
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Il Nuovo Testamento è pieno di queste interpretazioni che manifestano Gesù e la sua Pasqua come compimento delle promesse e profezie dell'Antica Alleanza. I padri della Chiesa chiameranno questa interpretazione "tipologica". Tipos vuol dire figura per esprimere che tutto l'Antico Testamento "pre-figura" la vita di Cristo e della sua Chiesa. "La particolarità del metodo tipologico sta proprio nel mostrare, attraverso il parallelismo degli eventi, l'unità del progetto di Dio. (…) La tipologia unisce passato-presente-futuro."
(7) Come si può riconoscere questo legame tipologico? Attraverso le somiglianze: "la sua carne non vide la corruzione" questa espressione del salmo assomiglia alla risurrezione di Gesù, perciò la profetizza, lo prefigura.
I Padri della Chiesa applicano lo stesso metodo alla relazione tra eventi della salvezza rivelati e raccontati nella Sacra Scrittura e i sacramenti. Nei sacramenti viene reso presente quanto successo nella storia della salvezza. Di nuovo è la somiglianza l'elemento che fa capire quali eventi della salvezza vengono resi presenti da quali sacramenti: il versare del vino eucaristico dice chiaramente che si tratta della passione di Gesù. Lo spezzare del pane prima della comunione rivela il risorto a Emmaus presente.

La vita famigliare prefigura rappresenta e realizza la vita ecclesiale!

Modalità di rivelazione: centralità della corporeità

Come in famiglia la trasmissione dei valori avviene attraverso una modalità specifica di comunicazione così anche Cristo comunica la sua vita in un modo molto preciso e concreto.

"La liturgia infatti, mediante la quale, massimamente nel divino sacrificio dell'eucaristia, " si attua l'opera della nostra redenzione", contribuisce in sommo grado a che i fedeli esprimano nella loro vita e manifestino agli altri il mistero di Cristo e la genuina natura della vera chiesa, che ha la caratteristica di essere nello stesso tempo umana e divina, visibile ma dotata di realtà invisibili, ardente nell'azione e dedita alla contemplazione, presente nel mondo e tuttavia pellegrina; tutto questo in modo che quanto in essa è umano sia ordinato e subordinato al divino, il visibile all'invisibile, l'azione alla contemplazione, la realtà presente alla città futura verso la quale siamo incamminati. In tal modo la liturgia, mentre ogni giorno edifica quelli che sono nella chiesa in tempio santo nel signore, in abitazione di Dio nello spirito, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo, nello stesso tempo in modo mirabile irrobustisce le loro forze per predicare il Cristo; e così a coloro che sono fuori mostra la chiesa come segno innalzato sui popoli, sotto il quale i dispersi figli di Dio si raccolgano in unità, finchè si faccia un solo ovile e un solo pastore.
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I 7 sacramenti come abbraccio totale della persona umana secondoTommaso d'Aquino

Post considerationem eorum quae pertinent ad mysteria verbi incarnati, considerandum est de ecclesiae sacramentis, quae ab ipso verbo incarnato efficaciam habent. (S.Tommaso, ST III, 60, prologo

"Utroque autem modo convenienter ponuntur septem sacramenta. Vita enim spiritualis conformitatem aliquam habet ad vitam corporalem, sicut et cetera corporalia similitudinem quandam spiritualium habent. In vita autem corporali dupliciter aliquis perficitur, uno modo, quantum ad personam propriam; alio modo, per respectum ad totam communitatem societatis in qua vivit, quia homo naturaliter est animal sociale. Respectu autem sui ipsius perficitur homo in vita corporali dupliciter, uno modo, per se, acquirendo scilicet aliquam vitae perfectionem; alio modo, per accidens, scilicet removendo impedimenta vitae, puta aegritudines, vel aliquid huiusmodi. Per se autem perficitur corporalis vita tripliciter. Primo quidem, per generationem, per quam homo incipit esse et vivere. Et loco huius in spirituali vita est baptismus, qui est spiritualis regeneratio, secundum illud ad Tit. III, per lavacrum regenerationis, etc.. Secundo, per augmentum, quo aliquis perducitur ad perfectam quantitatem et virtutem. Et loco huius in spirituali vita est confirmatio, in qua datur spiritus sanctus ad robur.
Unde dicitur discipulis iam baptizatis, Luc. Ult., sedete in civitate quousque induamini virtute ex alto.
Tertio, per nutritionem, qua conservatur in homine vita et virtus.
Et loco huius in spirituali vita est eucharistia.
Unde dicitur Ioan. VI, nisi manducaveritis carnem filii hominis et biberitis eius sanguinem, non habebitis vitam in vobis.
Et hoc quidem sufficeret homini si haberet et corporaliter et spiritualiter impassibilem vitam, sed quia homo incurrit interdum et corporalem infirmitatem et spiritualem, scilicet peccatum, ideo necessaria est homini curatio ab infirmitate. Quae quidem est duplex. Una quidem est sanatio, quae sanitatem restituit. Et loco huius in spirituali vita est poenitentia, secundum illud Psalmi, sana animam meam, quia peccavi tibi.
Alia autem est restitutio valetudinis pristinae per convenientem diaetam et exercitium. Et loco huius in spirituali vita est extrema unctio, quae removet peccatorum reliquias, et hominem paratum reddit ad finalem gloriam.
Unde dicitur Iac. V, et si in peccatis sit, dimittetur ei.
Perficitur autem homo in ordine ad totam communitatem dupliciter. Uno modo, per hoc quod accipit potestatem regendi multitudinem, et exercendi actus publicos. Et loco huius in spirituali vita est sacramentum ordinis, secundum illud Heb. VII, quod sacerdotes hostias offerunt non solum pro se, sed etiam pro populo.
Secundo, quantum ad naturalem propagationem. Quod fit per matrimonium, tam in corporali quam in spirituali vita, eo quod est non solum sacramentum, sed naturae officium.
(ST, III, 65, 1)



Per la riflessione:
Posso descrivere la mia storia con i sacramenti della Chiesa? Quale è il mio sacramento preferito e con quale sacramento mi trovo più in difficoltà? Per quali motivi?
Quale celebrazione liturgica nella mia vita ricordo con particolare gioia?
In che modo curo la mia educazione liturgica-sacramentale? Quali sono le mie scoperte più belle riguardo la vita sacramentale che mi hanno fatto amare di più Gesù, la Chiesa e la mia vita?

     
     

Oggi é e sono le ore - Aggiornato il 19 mai 2013


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