Conversazione 20/11/2010 - cpfconsultoriosassari.it

Vai ai contenuti

Conversazione 20/11/2010

Conversazioni 2010/2011

     

20 novembre 2010

"COSTRUZIONE O DISTRUZIONE famigliare"
VIRTÙ E VIZI A CASA NOSTRA

LA FAMIGLIA: PROTAGONISTA DI PROGRESSO E REGRESSO CIVILE E CRISTIANO


La famiglia: più veloce delle istituzioni

La famiglia nella società e nella Chiesa sembra acquistare sempre più peso e diritto. Almeno ha acquistato il diritto di essere menzionato spesso sotto forme diversissime su giornali, ai Tg quotidiani, nei documenti ufficiali della Chiesa e nelle prediche dei papi e vescovi.
Le politiche sociali ed ecclesiali a favore della famiglia, però, fanno ancora molto fatica a essere realizzate. La politica italiana (indipendente dall'appartenenza partitica) dal punto di vista della promozione economica e sociale investe da decenni una minimissima parte del capitale annualmente a disposizione a favore della famiglia. Proprio in questi svolge però la seconda conferenza sulla famiglia organizzata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Pare che sia diventato una tradizione condivisa da Destra e Sinistra in quanto la prima conferenza è stata organizzata dal governo di centro sinistra.
La Chiesa pur difendendo la famiglia ovunque e sempre non ha ancora sviluppato un programma formativo per sacerdoti, religiosi e soprattutto coniugi che conferisce una reale competenza delle relazioni coniugali e famigliari come teologia, psicologia e pedagogia della famiglia sarebbero in grado di offrire.
Mancano ancora consapevolezza e convinzione che le relazioni coniugali e famigliari siano degni di essere studiati e appresi nella loro natura specifica sia a livello umano sia a livello cristiano nelle scuole, nelle parrocchie, nei seminari diocesani e nelle case di formazione di vita religiosa. Ma senza formazione specificamente famigliare personale e in coppia l'esperienza fallimentare di vita coniugale e famigliare continuerà ad aumentare.
Credo che ci troviamo di fronte a un immenso fenomeno di progresso civile e ecclesiale che sfugge ancora alle istituzioni incaricate di promuovere lo sviluppo della civiltà e della Chiesa, della partecipazione alla vita di Cristo. La nuova situazione della coppia, la parificazione tra uomo e donna, ha fatto emergere nuove potenzialità della vita nuziale e famigliare che erano nascoste per millenni come per esempio la centralizzazione della relazione d'amore e del valore della persona come è veramente all'interno della coppie e della famiglia. Modelli di ruoli e comportamenti coniugali, genitoriali e figliali che guidavano le famiglie per secoli ora si rivelano insufficienti e rischiosi per la realizzazione della vita famigliare.
"Modelli di ruolo e di comportamento" sono modalità di percepirsi, di volersi, di sentirsi e di comportamenti dei componenti della famiglia che indirizzano pensieri, immagini, desideri, parole, mimica, gesti e azioni in una certa direzione. Proprio di questo desideriamo occuparci in questi incontri.

Dal modello patriarcale/matriarcale al modello nuziale di famiglia

Quali disposizioni interiori di pensiero, di volere, di sentire, di immaginazione, di parole e di azioni richiedono le relazioni coniugali, genitoriali e figliali per fare della famiglia oggi il luogo della realizzazione felice di tutte le persone coinvolte? L'espressione classica per queste disposizioni stabili, piacevoli che guidano la nascita dei nostri pensieri, sentimenti, parole e azioni è "virtù" e "vizi".
Se sono disposizioni piacevoli a favore della realizzazione autentica della persona si tratta delle virtù; se sono disposizioni piacevoli a scapito della realizzazione della persona vengono nominati vizi. Due esempi: chi tende ad arrabbiarsi per qualsiasi variazione di menu a tavola gode del vizio dell'impazienza o dell'intemperanza, o chi investe e spende con gioia in modo saggio il denaro vive della virtù della liberalità.
Credo che si tratti di un tema centrale per la vita famigliare. Il cambiamento epocale della coppia-famiglia da modello patriarcale o matricale (predomino maschile o femminile) al modello nuziale, vale a dire che si basa sulla comunione amorevole ed intelligente dei coniugi, richiede un nuovo modo di pensarsi, di immaginarsi, di volersi, di sentirsi, di dirsi e di realizzarsi come coniugi e di conseguenza come genitori e anche come figli!
Se cambia la stabilità del modello patriarcale cambia ogni relazione nella famiglia e di conseguenza anche la percezione di sé e il comportamento di ogni membro della famiglia. Questo cambiamento può creare smarrimento in tutti i componenti della famiglia, anzi sarà inevitabile. Bisognerebbe però capire che questo disagio coniugale, genitoriale e figliale prima di tutto ha radici sì nelle nostre imperfezioni ma poi fortemente nel cambiamento culturale ed ecclesiale in atto.

Prima di tutto: interpretazione consapevole e piacevole della vita famigliare

La prima grande apertura e risposta ai grandi cambiamenti in atto credo prima di tutto sia la decisione di VOLER PENSARE LA FAMIGLIA CON GIOIA, voler pensare con amore le persone coinvolte, le loro storie, le loro relazioni, la loro vita quotidiana, le loro personalità ecc. senza dare niente per scontato. Intendo pensare la famiglia con gioia come interpretazione della vita famigliare, vale a dire come scoperta progressiva dei vari livelli di senso, di significati e di potenzialità che caratterizzano la vita famigliare. Sarebbe un'azione da compiere sia da solo sia in coppia sia con tutta la famiglia.
L'urgenza di questo atteggiamento è richiesto da almeno quattro fattori:
a) Il modello tradizionale della famiglia non necessitava di particolare riflessione sul come realizzare quotidianamente la relazione coniugale e la relazione genitoriale perché i ruoli coniugali e genitoriali erano abbastanza condivisi e perciò i coniugi convergevano anche sui modelli comportamentali da adottare anche se ognuno poi magari ne soffriva in silenzio senza però mettere in dubbio la validità del comportamento. Si attribuiva per es. grandissima importanza all'autorità in famiglia, nella società e nella Chiesa.
Esisteva un consenso sociale, ecclesiale e famigliare riguardo a questo valore che coordinava un gran numero di modi di pensare, parlare, sentire e comportarsi ed escludeva altri … che nel corso del novecento sono venuti fuori. Questo ordine precostituito non richiedeva essere pensato in modo particolare. Ora non è più così! Quando si sposano due persone si incontrano due mondi che generano relazioni non prevedibili, pensieri, sentimenti, parole e azioni che non fanno parte di un ordine precostruito ma sono nuovi per le due, o tre o quattro persone coinvolte. Perciò una domanda diventa d'obbligo. Che cosa significa questo? O che senso ha?
Chi non si affida alla sua intelligenza o chi non applica la sua intelligenza alla vita coniugale e familiare diventerà presto fallimentare. Conviene tenere conto che il metodo millenario di non pensare la famiglia (non esiste una filosofia della famiglia!!!) è ancora il più diffuso anche nelle famiglie più aperte alle nuove dimensioni di vita nuziale.
Perciò conviene avere molta pazienza e tenacia nel proporsi la vita della propria coppia e famiglia come tema amabile ed attraente della propria interpretazione. In questo senso la tradizione famigliare del non pensare la famiglia diventa un fattore importante che spiega perché si fa così tanta resistenza a pensare e interpretare la famiglia in famiglia: non si è mai fatto prima!
b) Il secondo fattore che rende urgente l'acquisizione ed attuazione di questo nuovo atteggiamento nuziale e famigliare, del pensarsi coppia e famiglia, consiste nella crescente iniziazione mediatica alla vita virtuale di sempre più famiglie che implica la sostituzione dell'uso della propria intelligenza e della propria volontà con immagini televisivi o di altri schermi. Ne consegue dipendenza dalla vita virtuale e paralisi o "superficializzazione" della vita reale.
La vita nuziale e famigliare è l'origine per eccellenza della vita reale e della sua gioia profonda e perciò chiamata a dare la prima e più potente risposta a questo fenomeno della virtualizzazione di sempre più grandi fasce della società e della Chiesa. Allo stesso momento conviene tenere conto che proprio questo fenomeno frena lo sviluppo dell'interpretazione della vita nuziale e famigliare. Nella misura in cui i coniugi-genitori ne prendono coscienza possono offrirsi alternative liberanti e realizzanti.
c) Il terzo fattore a favore della necessità e bellezza dell'interpretazione della vita nuziale e famigliare è la stessa natura della vita coniugale e famigliare. "Interpretare" una realtà, un testo, un evento, una persona significa cogliere i vari livelli di senso che nasconde o manifesta la realtà presa in considerazione. La famiglia è un evento ricchissimo di significati palesi e nascosti. Già i maestri medievali, Pietro Lombardo, Alberto Magno, Tommaso d'Aquino, ecc. e prima di loro Agostino parlavano dei diversi significati e sensi della relazione coniugale, le bona o fines matrimonii.
Oggi alla teologia sono si sono aggiunte psicologia e pedagogia a rivelarci quanto sono ricche queste relazioni. Ma prima ancora della scienza è la stessa esperienza coniugale e famigliare che spesso anche in modo doloroso fa toccare con mano come una frase detta e pensata in modo da me viene percepita e appunto interpretata diversamente dal coniuge o da un figlio e dal proprio genitore. La stessa sorte subiscono sguardi, mimiche, gesti, decisioni, azioni ecc.. Noto che molti coniugi, genitori e figli vivono questo fenomeno prima di tutto come una sofferenza.
d) Infine possiamo chiamare la famiglia l'istituzione dell'interpretazione originale della vita, della società, della Chiesa e di Dio. E' in famiglia che impariamo ad interpretare qualsiasi aspetto della realtà. Tutte le nostre percezioni a cominciare dalla percezione della nostra stessa persona fino all'essere nella sua complessità, "la vita", sono mediate dalla presenza-assenza, dalla parola, dal silenzio, dal tono di voce, dalle mimiche e gesti dei nostri genitori e fratelli e nonni e zii e cugini.
Ogni famiglia è costretta a interpretare la realtà per se stessa. Quanto più è complessa la realtà tanto più competenza e richiesta ai coniugi-genitori per poter offrire interpretazioni che rendono pieno di senso la vita per loro e per i propri figli.
Questi quattro fattori, la non interpretazione famigliare tradizionale e mediatica e la continua interpretazione famigliare nella vita quotidiana famigliare sia a livello personale sia come rappresentazione della realtà possono diventare motivi forti per darsi il tempo a voler pensare la famiglia.
Si tratta perciò di una liberazione dell'intelligenza nuziale-famigliare intesa in un duplice senso: che i coniugi si decidono di riconoscere la vita coniugale e famigliare degna della loro riflessione ed interpretazione e che cominciano ad applicarla ad essa in modo regolare.

Dall'interpretazione personale all'interpretazione in coppia e in famiglia

L'interpretazione personale della famiglia che avviene spontaneamente o volutamente porta in sé l'orientamento verso la condivisione, il dialogo. Una caratteristica grandiosa delle virtù famigliari, delle disposizioni interiori che presiedono alle azioni famigliari, consiste nel fatto che hanno il bisogno di essere frutto di un dialogo, di un confronto, di un consenso, di una costruzione nuziale e famigliare. Tutti e due i coniugi vogliono essere pazienti, ma ognuno dei due ha una concezione di pazienza molto diversa. Solo dialogando sugli eventi e azioni concreti si potrà scoprire la concezione personale mia di pazienza e la concezione personale del mio coniuge della pazienza e rispettarle reciprocamente o sviluppare un modo condiviso di pazienza.
Lo stesso dialogare si rivelerà l'esercizio di una delle virtù nuziale famigliari per eccellenza. Lo stesso dialogo coniugale famigliare non ha una grande tradizione culturale famigliare e non viene favorito ma piuttosto impedito dalla cultura mediatica e digitale. Conviene tenerne conto quando si incontra la resistenza in se stesso/a e nell'altro a questa grandiosa modalità di costruzione dell'amore. Si tratta di una disposizione da imparare e fa parte dell'autoeducazione.
Vorrei sottolineare che il dialogo famigliare è una novità sia nella coppia sia tra genitori e figli. Per questo motivo di novità implica che ci troviamo in un campo di esperimenti e ogni famiglia è invitata a scoprirsi pioniere in esso senza perdere la motivazione di fronte a eventuali delusioni. Si tratto di una novità culturale grandiosa che apre la vita umana a nuove qualità di vita.
Interpretazione personale della famiglia e il dialogo che ne consegue sono perciò due atteggiamenti basi per la costruzione felice della famiglia che si basa sull'unione di due persone che si amano e non su una persona che comanda.

La famiglia promessa di realizzazione gioiosa di vita

Ogni interpretazione parte da un punto di vista specifico. Quali potrebbero essere punti specifici per un'interpretazione della famiglia che evidenzia la sua vera natura all'attuale stato di progresso e di rivelazione?
Propongo di due punti di vista: uno prettamente famigliare e il secondo prettamente cristiano.
1) Potremmo individuare tre eventi fondativi per una famiglia: innamoramento, unione sessuale, generazione-nascita di un figlio. In questi tre eventi o azioni fondativi della famiglia ci dovrebbe essere molta luce per cogliere caratteristiche tipiche della famiglia dai quali dedurre modi di pensarla, di volerla, di sentirla, di immaginarla, di comportamenti.
2) La rivelazione ci presenta la coppia come immagine di Dio e come immagine dell'amore di Cristo e della Chiesa. La coppia è immagine di Dio in quanto unita dall'amore per sempre ed immagine dell'amore tra Cristo e la Chiesa in quanto immersa e partecipe della stessa vita di Dio grazie a battesimo e nozze. Anche questi due punti di vista sono una fonte infinita di luce per cogliere i diversi livelli di senso del fenomeno famiglia.
Vedremo come queste due punti di vista manifesteranno la coppia-famiglia protagonisti di rivelazione della preziosità dell'essere di Dio e della persona umana e promotore ed attuatore della sua realizzabilità.

Domande per la riflessione:
Pensare interpretare la mia/nostra famiglia: quali sono gli aspetti della nostra vita famigliare che mi illuminano quando sono nel buio e che in condizioni normali mi fanno gioire?

Dialogare in famiglia: quali momenti di dialogo con il mio coniuge/con i nostri figli mi sono rimasti in modo particolare impressi? Quale era il contenuto e la modalità del dialogo?

Quali sono per me le virtù, (atteggiamenti interiori positivi) famigliari più importanti? Quali sono per me i vizi (atteggiamenti interiori negativi) famigliari più detestabili?

Oggi é e sono le ore - Aggiornato il 13/02/2024

: cpf.consultorio@tiscali.it

Torna ai contenuti